La particolarità è quanto siano intime e quanto allo stesso tempo rimangano estranee le persone che si legano: di molti si sa solo il nome, di altri solo il cognome o il soprannome, spesso non si sa che cosa facciano nella vita e non sappiamo come rintracciarli se non andando nel suddetto locale. Eppure sappiamo cosa li diverte, cosa li preoccupa e, sì, anche cosa gradiscono bere.
Rapporti, quindi, trovati mentre si cercava altro; per questo mi sembra giusto coniare un termine per descriverli e lo faccio rendendo omaggio all'oste perduto: serendipisity.
L'analisi potrebbe essere più profonda, ma per il momento mi fermo visto che lo spunto di riflessione c'è.
Due note a margine:
- un link per chi si fosse perso il riferimento del neologismo
- chi cazzo è la Sarina?
7 commenti:
grande gozer!!! chapeau!! solo tu potevi essere così profondo da collegare pisi con "i tre principi di serendippo"!!!
Santo cielo mi fa male la testa!!! Se la Sarina non si manifesta e vi svela la sua identità, non riuscirò a leggere post così acculturati senza aver bevuto almeno 3 Glenmorangie!!! SARAAAAAAAAAAAA!!!
Toccante l'articolo, davvero, a volte ti accorgi di non essere il solo a provare certe cose... ;)
nb. cmq si raccomanda un pò di educazione, please ;)
Sarina o Zarina identificati
tutti si chiedono chi tu sia....TUTTI
Gran bel post, complimenti.
E intanto, si aspetta...
Metti la foto, sarina, metti la foto, meeetti la foootooo, sarina metti la footoo!
io so chi èèèèèèèè...pappappero..
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